oggi, 31 dicembre, lo scorso anno veniva a mancare Ale. Alessandro Broggi. appena condotto dalla famiglia all'hospice, interrotto il cortisone, il corpo ha ceduto. il 2025 è quindi iniziato con l'ultimo saluto a un amico vero.
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oggi, 31 dicembre, lo scorso anno veniva a mancare Ale. Alessandro Broggi. appena condotto dalla famiglia all'hospice, interrotto il cortisone, il corpo ha ceduto. il 2025 è quindi iniziato con l'ultimo saluto a un amico vero.
incredibile scambio di commenti con un 'liberale' israeliano, in questi giorni, in coda a un post su israhell. mi trovo a constatare i disastri dell'hasbara su generazioni e generazioni di israeliani.
appena ora mi sono assai immalinconito e (paradossalmente) divertito rileggendo questa notilla del 2023: https://slowforward.net/2023/09/10/ma-adesso-mg-2023/
e all'elenco che precede le buffe domande finali si potrebbero aggiungere dozzine di cose accadute e libri usciti nel tempo che ci separa da oggi.
dunque la domanda finale, qui, è sul cambiamento? su “cosa sembra essere mutato dal '23 in poi”? è questa?
ecco che arriva l'irritazione, con un tot di nausea. non resta malinconia, né divertimento.
l’incipit di questa pagina di Luca Sossella https://www.facebook.com/share/p/1AjnziXnQR/ mi porta al pensiero della scomparsa del figlio di Jacques Derrida, Pierre Alferi – di cui l’italia sommersa e diafana (https://t.ly/H4vrG) niente sapeva e niente continuerà a voler sapere.
(le eccezioni sono ovviamente gammm, Nazione indiana, slowforward e pochissimi altri spazi)
per capire tutta la scrittura di ricerca in poco meno di un minuto e mezzo basta vedere questo: https://youtube.com/shorts/lsuGuf6SCjY e tutto rifulgerà di immediata chiarezza
di cosa parliamo quando parliamo di installazioni testuali o di testi installativi?
credo di aver trovato qui uno degli esempi più interessanti e sostanzialmente, direi, anche estremi: https://slowforward.net/2025/12/26/zipf-maneuvers/
altri ce ne sono, alcuni li avevo menzionati anni addietro qui: https://slowforward.net/2020/08/14/testi-installativi/
* per inciso, mi va di far notare e rammentare – alla compagine della critica ma soprattutto alla banda della poesia italiana – che, absit vanitas verbis, una buona e credo anche utile parte di categorie critiche con cui negli ultimi vent'anni si è analizzata la realtà letteraria è stata coniata (e in linea di massima, con tanti miei limiti, teorizzata) da chi qui scrive; e/o dall'ensemble gammm: Broggi, Bortolotti, Zaffarano et moi.
penso a: assertività / non-assertivitá, scritture installative, cambio di paradigma, loose writing. (meno fortuna ha avuto l'espressione “flarf inconsapevole”, o “flarf irriflesso”, nonostante descriva ottimamente, anzi... forse proprio perché descrive ottimamente la quasi totalità della poesia italiana contemporanea, sedicenti “appartati” inclusi).
sono stato io, dal 2003 e poi con RomaPoesia 2005, a riparlare in maniera fitta e serrata di scrittura fredda, per dire. (un tema che ricorreva negli anni Settanta e Ottanta).
è un po' (“un po' tanto”) per merito di gammm e mio che da più di vent'anni si (ri)parla di scrittura di ricerca. in parte, in un pezzo sul “verri”, ne ho rintracciato radici arretrando fino agli anni Quaranta dello scorso secolo.
è stato il sito gammm a portare nel contesto della discussione teorico-critica il flarf e il googlism (e la relativa espressione “sought poetry” come altra cosa rispetto a “found poetry”), la scrittura concettuale, la prosa in prosa, il letteralismo.
è stato chi qui scrive a “salvare” Corrado Costa dal mero parasurrealismo e dalla semplice “giocosità” per legarlo alla sperimentazione francese di autori che esordivano negli anni Novanta. idem direi per Carlo Bordini, che oltretutto intendo continuare a salvare dal ghettizzante ventre di vacca della lirica. Bordini è uno scrittore di ricerca, anche. La cosa non è aggirabile. ma qui passo dal lessico ai casi specifici, e devo trattenermi.
passando dunque – e così concludendo – sul versante della critica d'arte, al confine con l'ambito verbovisivo, ho idea di essere stato tra i primi se non il primo a introdurre e diffondere in Italia l'espressione “asemic writing”, traducendola inizialmente come scrittura asemantica e poi asemica.
la complicità diffusa nel genocidio (complicità di governi, portavoce, giornalisti, gruppi editoriali, tv e radio, influencer, troll prezzolati, mercanti di armi ecc.) costituisce un regime di criminalità reticolare. estesa, condivisa. dopo 2+80 anni di Nakba non si può pensare di considerare colpevoli solo i governi e i quadri dell'esercito.
non è pensabile processare solo loro. sono certo che in occidente sia seriamente necessario attribuire al giornalismo, alle censure dei social, ai media, e a tutti i genocide enablers uno status di correità.
cosa non fa di me un collezionista—-
probabilmente: il fatto che se le condizioni di un oggetto sono troppo precarie, per fragilità o sudiciume, non so come gestirlo. il fatto che per me non c'è idolatria per autori o artisti o personaggi quali che siano. quello che vedo – sia tratti di vecchie foto, cartoline, dattiloscritti e manoscritti o libri – mi interessa solo nella misura in cui intellettualmente e (diciamo) artisticamente posso stabilire un rapporto che non è di possesso ma di immissione nel mio sistema di segni. devo poter integrare in questo modo l'oggetto nell'immaginario attivo. mio. cioè portarlo concretamente in un nuovo contesto. e farmici trascinare io stesso.
il collezionista blocca, e – se studioso – storicizza, e spiega.
è la differenza tra invenzione e inventario. io sto con la prima.
dal 2015 : https://youtu.be/cBesCvBzXfw credo che in questi ultimi dieci anni le cose siano ancora peggiorate. non si spiegano molte cose, altrimenti
#25aprile #Liberazione #FestaDellaLiberazione #antifascismo
Serena Bortone: “nessuno parlerebbe di fascismo se evitassero di inneggiare alla decima mas, fare francobolli sui fascisti, picchiare un deputato in aula. basterebbe avere un minimo di decenza” (https://x.com/grande_flagello/status/1802299304628941244)
e vogliamo parlare dei busti dell'appeso, che la seconda carica dello Stato si tiene in casa?
#fascismo #neofascismo #governo #governoitaliano #antifascismo #Resistenza