
È notte fonda quando improvvisamente la stanza si illumina a giorno. Maurizio, il mio compagno di viaggio, è seduto sul letto, in silenzio, forse non ha digerito la cena o ha pensieri che gli tolgono il sonno. Non mi interessa, lo stramaledico e gli biascico di spegnere la luce. La sua risposta è laconica: non l’ho accesa io.
Inizia così la nostra notte da incubo che ancora ricordo come fosse accaduta ieri.
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